Davvero bella quest'opera di Maurizio Cattelan. Chissà a cosa pensava quando l'ha concepita. Lui emerge dal pavimento, io invece emergo dalle noiose carte e burocrazie necessarie alla virata che ho dato alla mia agenzia.
Sono una persona "mobile", cioè che non sta mai ferma. Adoro i cambiamenti, non mi fanno affatto paura. Anzi, se tutto è statico per troppo tempo (2-3 anni) inizio a diventare insofferente.
Il fatto curioso che mi è successo con questo cambio di "location" è che, a livello di ambiente e rapporti lavorativi, sono ritornata alla situazione precedente (cioè come tre anni fa), e non l'avevo pianificato, è capitato. Sembra addirittura che ci sia una replica dei personaggi: lì avevo Milena, la mia segretaria personale, che tutte le mattine arrivava in ufficio prima di me e, se io tardavo dal mio solito orario, diventava ansiosa e faceva avanti e indietro dalla finestra in attesa dell'arrivo della mia auto in parcheggio. Qui c'è una simpatica ragazza in posizione di "centralino generale", stessa età di Milena, che accoglie l'arrivo della mia auto in parcheggio con un grande sorriso. Quando oltrepasso il cancello, vedo la sua graziosa testolina che si sporge e sembra dire "Eccola! Ci siamo tutti".
Lì parcheggiavo l'auto in direzione della finestra del mio ufficio, mi piaceva affacciarmi e vedere la mia "bambina" che mi aspettava. Qui... parcheggio sempre di fronte la mia finestra.
Lì ogni mattina Rocco, responsabile delle manutenzioni degli impianti, mi aspettava per prendere un caffè insieme. Qui, il responsabile degli uffici, attende il mio arrivo mattutino per svuotarmi il cestino della carta e chiedermi se ho bisogno di qualcosa, qualunque cosa, che lui si attiva.
Lì, Rocco ed io litigavamo tutti i giorni, perchè c'era una forte tensione sessuale. Qui, non c'è ancora abbastanza confidenza, ma ogni volta che Lui mi chiede di svuotare il cestino sembra che mi dica "Facciamo sesso?" - ed ogni volta che io dico sorridente "Ecco, tieni il cestino, grazie" temo che dalla bocca mi escano tutt'altre parole...
Lì, Ester era la mia amica-collega di un'altra azienda ospite nello stesso edificio, ed era la confidente con cui parlavo di uomini in modo passionale. Qui ho Edera... non è proprio una mia amica, ma è divertente sfogare con lei la mia fantasia, così da prevenire le possibili gaffe. Lei "Com'è andata oggi? Sei riuscita a chiuderlo a chiave dentro l'ufficio e saltargli addosso?" - "Sì, e oggi l'abbiamo fatto sulla scrivania" - "Bene, domani allora provalo sotto la scrivania". Credo che le nostre risate si sentano in tutto il piano...
Amanda
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