Un'ora fa un bellissimo ragazzo (chiamamolo Dorian) mi ha chiesto "Posso invitarti a cena?" - Sorridendo ho risposto "No..." - "Sei fidanzata?" - E allora ho mostrato il mio anello d'argento, strategicamente indossato all'anulare - e lui "E dov'è il tuo uomo?" - "A casa, sta dormendo" - "E ti ha lasciato qui tutta sola al bancone di un bar?" - "Si fida di me... sono una Cupido seria" - "Peccato, sembri una donna davvero speciale" - "Grazie" - E se ne va.
E' bastato dire che sono fidanzata per eclissarsi. Ed è stato simpatico il modo in cui mi ha agganciato due ore fa. Un uomo con cui chiacchieravo è stato chiamato in un'altra stanza del locale, prima di allontanarsi da me ha detto "Peccato, sei davvero simpatica. Ciao". Lui era Alfredo - E allora Dorian, che mi guardava di lontano, si è avvicinato dicendomi "Simpatica? Una donna come te non è simpatica, è molto di più" - "Davvero?" - "Sì, sei assolutamente intrigante, questo è l'aggettivo giusto". Ma anche io avevo notato lui appena arrivata nel locale: carnagione chiara, capelli neri, occhi blu. E' esattamente il mio ideale d'uomo! Ha uno sguardo così bello che mi domando se quella attorno agli occhi sia una sfumatura fatta con la matita nera e l'ombretto azzurro. Glielo domando subito "Ma i tuoi occhi sono truccati?" - e lui si avvicina per farmeli vedere meglio "No, nessun trucco, sono proprio così" - "Caspita, sono davvero bellissimi, complimenti" - E così chiacchieriamo un po'. Ascolta musica simile a quella che piace a me, gli piacce l'arte. Mi dice "Immaginavo che ti piacesse l'arte, è evidente che sei un'artista, hai proprio quell'immagine, sei una pittrice?" - Che belle parole che mi ha detto, e rispondo "In passato volevo dipingere, ma in realtà ho solo frequentato da allieva uno studio pittorico, poi il lavoro mi ha impedito di continuare" - Mentre parlavo in testa mi domandavo "Dov'eri quando avevo la tua età?" Di un uomo così avrei preso subito una cotta un po' di anni fa... Evito di rispondere alle domande che possono tradire la mia età: lui ne dimostra meno di 30, io... non ho il coraggio di dirlo. Alla fine scopro che ha 37 anni, e poi cambio subito argomento per non dovergli dire la mia.
Due ore prima di conoscere Dorian, Alfredo si aggirava per il locale in cerca di una ragazza da conoscere. Vedendomi seduta al bancone del bar mi domanda "Tu sei il numero?" - "Zero" - "Zero?" - "Faccio parte dello staff" - "Ah, capito. Come mi sta la cravatta?" - Solo un uomo 45-50enne poteva domandarmelo "Se ti avvicini te lo dico, scusami ma sono un po' miope" - Lui si avvicina e gli sistemo sia la cravatta, sia l'adesivo col numero che lui gli ha incollato sopra "Adesso è a posto. Quindi tu sei il numero 23..." - "Sì, mi spieghi come funziona? Non l'ho mai fatto prima" - "Ti siedi di fronte la ragazza numero 23, chiacchieri un po' cercando di conoscerla e farti conoscere, poi fra tre minuti suonerà una campanella, ti alzerai e ti siederai di fronte la ragazza 24, e così via fino a quando le avrai conosciute tutte. Poi su un foglietto scrivi il numero di quella che ti piace e poi noi dello staff ti daremo il numero di telefono di quella che ti ha scelto, se vi corrispondono i 'si', capito?" - "Non sembra difficile" - "Infatti, vai e divertiti!"
E' una serata Speed-Date. Una volta l'anno ne vengo a vedere una, giusto per ricordarmi qual'è l'atmosfera che si respira, come funziona, come sono cambiate questa tipologia di serate rispetto a dieci anni fa, quando iniziammo a farle qui in Italia (all'estero erano già una consuetudine). Mi ero dimenticata di quanto fossero rumerose queste serate: tutti parlano contemporaneamente e alzano sempre più la voce per farsi sentire meglio, e così c'è un'inquinamento acustico che mi stordisce un po'. Resto tutta la sera seduta al bancone del bar a guardarli. Le donne mi ignorano tutte, la metà degli uomini ha tentato un approccio. La maggior parte di loro ha meno della mia età. Ho collezionato almeno quattro 32enni, tutti simpatici e carini. Peccato per loro che le donne del locale fossero "tutte over", molte "over 40", e alcune sembravano addirittura "over 50" a causa dell'eccessivo trucco e della mise "giovanile" (confermo che la minigonna aderentissima ad una certa età bisognerebbe evitarla), che ha procurato l'effetto opposto di invecchiarle anzichè ringiovanirle.
Me l'ha fatto notare Dorian "E' bello vedere una donna senza trucco, semplice", riferendosi a me. "Grazie, ho una tecnica: meglio niente, che col trucco sfatto della serata" dico ridendo. E' stato carino a dirmelo, visto che non avevo molta voglia di vestirmi elegante e avevo paura di prendere freddo, e così ho indossato un pantalone classico e la dolcevita, più coperta di così non potevo essere. E poi mentre ero a casa davanti allo specchio mi dicevo "non voglio attirare nessuno, devo lavorare, non voglio uomini nella mia vita, sono stanca di soffrire per amore". Mi ero dimenticata di avere un "ego" anche io, e mi rendo conto che si sta davvero bene quando qualcuno ti fa complimenti e ti dice parole carine.
Occhi Blu non mi fa mai complimenti, Occhi Blu ha talmente paura di entrare in relazione con me che fa sempre molta attenzione alle sue parole. Lui è a casa che dorme, ed io sono qui nel locale, corteggiata da molti uomini. Sarebbe così facile dire "Sì" e prenderne uno, ma ho negli occhi ancora il ricordo di Occhi Blu il giorno di Natale: al solito abbiamo litigato, una discussione durata due ore, nel parcheggio dell'edificio che abbiamo visitato. Indossava solo una camicia ed un giacchettina abbinata, aveva freddo, ma non smetteva di parlare e di criticarmi, ed io in silenzio lo ascoltavo senza sapere cosa dire, e lo guardavo, e mi sembrava la creatura più bella dell'universo. E non capivo perchè non mi lasciava lì al freddo per andarsene arrabbiato. Invece parlava animatamente per respingermi, eppure non si allontanava. Pensavo al mio professore di psicologia, forse lui avrebbe potuto spiegarmelo, perchè io non ci capisco nulla di questa situazione: "Non mi vuoi, però sei qui, insieme a me, il giorno di Natale". Strana la vita.
Soddisfatta della serata ritorno a casa. Salgo in auto e nel cassetto trovo il cd di Robert Plant. Non lo ascolto da una vita. Ad un certo punto suona "The colour of shadows", è perfetta, ed è così bella, non ci avevo mai fatto caso, forse non era arrivata l'atmosfera giusta per apprezzarla. Fuori città le strade sono invase dalla nebbia, e facilitano le immagini mentali, il ricordo: Occhi Blu ed il giorno di Natale non lo dimenticherò mai. Ci mancava poco per essere un Natale perfetto, ma Lui c'era, e Babbo Natale mi ha fatto un bellissimo regalo.
It's only love, in the colours of the shade
Amanda
.
Ultimi commenti