C’è una Serena in ogni famiglia. Io ho una cugina di secondo
grado ed una cugina acquisita da parte di cognata, e poiché hanno la stessa
storia le chiamerò entrambe Concetta (entrambe vivono in Sicilia). Oggi è
60enne la prima e 50anne la seconda. Confesso che io da bambina avevo paura
di diventare come loro, cioè zitella. Zitella è diverso dall’essere single,
zitella viene spesso usato in modo dispregiativo, o comunque con sofferenza,
dai parenti della povera ragazza nubile che è stata sfortunata in amore, gli
stessi parenti che non soffrono affatto nel gravare queste ragazze del peso
dell’assistenza ai parenti bisognosi: le sorelle sposate (con tre figli molto
vivaci ed un marito amorevole), o i genitori anziani (ma in salute, felici e
contenti del proprio matrimonio longevo).
La mia cugina Concetta, che viveva coi genitori, ogni mattina della sua vita adulta (cioè dai 20 anni di età) si recava a casa della sorella sposata per aiutarla, è stata la seconda mamma dei suoi nipoti, aiutava nel pulire la casa, e pure nelle vacanze al mare aiutava gli sposini a godersi quel sacro momento di riposo famigliare, badando ai loro figli durante le loro assenze. Cresciuti e sposati i nipoti e morti i genitori, è rimasta a casa da sola, in un bilocale antico e angusto, senza quadri e orpelli alle pareti, ovvero senza una minima traccia di colore oltre il giallino delle mura ed il marrone dei mobili di legno che l’accompagnano dalla sua nascita, e che già c’erano dai tempi dei suoi nonni. Qui riceve le visite degli anziani vicini di casa, le visite dei nipoti si sono molto diradate nel tempo, ogni tanto passa la sorella a chiederle come sta. Purtroppo Concetta amici non ne ha, visto che non ha avuto “tempo” di coltivare relazioni sociali al di fuori del parentado. Di Concetta mi faceva impressione il fatto che fosse magrissima e col colore della pelle bianco marmoreo. Se pensate che il mio paese natio è statisticamente il più soleggiato d’Italia (sono nata nella Val di Noto) avere la pelle bianca bianca è davvero un’impresa, significa che tu il sole alla tua pelle non glielo fai mai vedere.
L’altra Concetta entrò nella mia famiglia quando aveva 30 anni. Era una bella ragazza dai capelli castani lunghi e morbidi, occhi chiari, carnagione dorata, fine nei movimenti. Era nubile, viveva coi genitori, e faceva “la sartina” in casa, con il sogno di essere chiamata in qualche scuola elementare ad insegnare. Un cugino di mio padre si invaghì di lei, ma lei non lo volle perché lo considerava “non adatto (non all’altezza) per lei”. Lei lo trovava grezzo nei modi. In realtà mio cugino non era grezzo, lavorava come impiegato responsabile presso una azienda pubblica ed era un bellissimo uomo istruito con la passione per l’arte. Lei lo respinse, lui ci rimase male ma poco tempo dopo si consolò con una ragazza di un paese vicino ed ebbero tre figli (parlo al passato remoto perché mio cugino purtroppo è morto qualche anno fa). Concetta invece dopo quel corteggiamento non si è più né fidanzata, né sposata. L’ho rivista in agosto l’anno dei suoi 50 anni e mi ha fatto impressione: magrissima e con la pelle bianco marmoreo. Camminava per la via a braccetto della mamma. Me la ricordavo molto loquace, invece quel giorno sembrava avesse perso la parola nel vedermi. Infatti, quando ero molto giovane sembrava che dovessimo diventare amiche, nonostante lei fosse molto più grande di me, ma quel giorno di fronte a lei io sembravo venire da un pianeta lontano nella galassia, io che apparivo bella florida e abbronzata e lei che sembrava davvero uno zombie. Credo che entrambe siamo rimaste “impressionate” nel re-incontrarci.
E ritorniamo a Serena, la “ragazza” di 49 anni nubile che si è affidata a me per trovare “un marito” (metto le virgolette perché è raro che mi si chieda un marito, di solito le donne dicono l’anima gemella, l’amore, “un fidanzato e poi chissà…”, mentre “cerco marito” detto in modo così diretto è una frase che usano in poche ormai). Quello che mi fa impressione di Serena è che la sua storia è uguale a quella delle due Concette: ragazza nubile rimasta a casa ad assistere i genitori, che col tempo ha iniziato a trascurarsi nell’aspetto, con la pelle bianca bianca visto che una bella vacanza al sole ed al mare non la fa più da decenni, causa mancanza di amici o boyfriend. E’ attaccata ai ricordi del primo grande amore dei vent’anni, ha trasformato il suo primo ed ex-fidanzato nell’uomo ideale e qualunque altro uomo non si avvicina minimamente a tale perfezione della natura.
Ho il numero di telefono di Serena da almeno tre anni, ma solo due mesi fa lei ha avuto il coraggio di chiamarmi e dirmi “Ok, aiutami a trovare marito”. Per me è un caso difficilissimo, perché prima di tutto mi piacerebbe farle un bel lavaggio del cervello… cioè, mi piacerebbe cancellarle dalla memoria quell’uomo perfetto che vive solo nella sua testa e con cui nessun uomo reale può competere. Il fatto è che mi immagino di fallire nell’aiutarla e che lei diventi un’altra Concetta, una ragazza sola e senza affetti che invecchierà nascosta da tutti e senza aver conosciuto il vero amore.
Amanda
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