Essendo postumo, cioè non raccontatomi dal protagonista, questo racconto è la somma delle versioni di coloro che per ultimi hanno vissuto con lui: Emma (65 anni, un’amica della mia famiglia), suo figlio Kevin (33 anni), la mamma di Carlo. Con le mie impressioni personali, spero di essermi avvicinata alla realtà.
Segue da 1) Una Vita (l'ultimo incontro) 2) Una Vita (Carlo, gli anni '80)
Quindi, come scritto sopra, dalle fine delle scuole medie non ho mai più avuto occasione di parlare con Carlo, benché abitassimo vicini. Entrambi iniziammo a lavorare subito ed io fui quella che più si allontanò rispetto ai compagni di scuola. Io persi i contatti con tutti, ma loro continuarono a frequentarsi. Quando il sabato e la domenica ero a casa, occasionalmente mi capitava di incrociarli al parcheggio dell’auto, giusto pochi secondi. Carlo non mi ha mai cercato ed io lo cancellai dalla mia mente. Se mi capitava di vederlo, notavo quanto si fosse fatto un bel ragazzo, e pensavo a quanto fosse fortunata la mia compagna di classe ad essersi fidanzata con lui. Per molti anni ho pensato che lui fosse felice con lei, e che vivesse una vita tranquilla. Ma non fu così.
Gli anni ‘90
A metà degli anni ’90, intorno ai nostri 25 anni, entrambi vivevamo in altri luoghi. Un giorno, ritornando a casa trovai le vicine parlare di lui: “Povero Carlo, speriamo che il Signore non se lo porti via così giovane”. A Carlo era stato diagnosticato un tumore, era già in fase avanzata quando lo scoprirono, fu ricoverato d’urgenza e sottoposto a chemioterapia, fu operato più di una volta. Per oltre un anno Carlo è sceso all’inferno, ma non vi è rimasto. Per fortuna le cure che fece funzionarono e guarì dal tumore, ma fu un periodo della sua vita drammaticamente intenso e la sua relazione sentimentale finì, non aveva retto alla malattia.
Quando fu completamente guarito, rimessosi anche psicologicamente da quel brutto periodo, sì sentì un sopravvissuto e cambiato dentro nell’anima, così iniziò un nuovo percorso di vita: cambiò lavoro e si mise in proprio come artigiano, e dedicò il tempo libero a fare volontariato presso un centro ricreativo per bambini. Col tempo trovò un nuovo amore. La sua attività, la sua casa, il centro per bimbi erano tutti ubicati nello stesso quartiere dove eravamo cresciuti, Carlo non si allontanò mai da una zona grande meno di un chilometro di lunghezza. (All’opposto di me che sono sempre andata lontano fin dove mi hanno portato il lavoro e gli amori).
Gli anni 2000.
Completamente guarito e appagato della sua nuova vita, intorno ai 30 anni Carlo si sposò. In pochi anni ebbe tre figli, e sembrava che tutto funzionasse perfettamente nella sua vita. Si sentiva felice e realizzato sia nel lavoro che negli affetti: era un marito fedele ed un padre presente (coinvolse anche i figli nelle attività coi bambini che seguiva al volontariato), e con il suo carattere deciso ma tranquillo era pieno di amici e conoscenti che lo stimavano e gli volevano bene. Per alcuni anni fu davvero felice, ma la vita non è una favola ed un giorno la sua esistenza fu di nuovo sconvolta: la moglie chiese il divorzio, si tenne i bambini (di età tra i 5 ed i 9 anni) e se ne andò a vivere da un’altra parte. (Siamo arrivati all’anno 2009).
La separazione fu traumatica, con gli avvocati di mezzo divenne impossibile stabilire un dialogo civile. Contavano solo i soldi, quelli che la ex-moglie chiedeva continuamente per il mantenimento dei figli, quelli che l’avvocato voleva per sé. Ma arrivò anche la crisi economica, lavorava poco (era solo un piccolo artigiano non un grande imprenditore) e di conseguenza guadagnava pochissimo; aveva troppe spese e non riusciva più a gestire la sua vita, ed era così infelice che non riusciva ad occuparsi bene dei propri affari e perse molti clienti. Le sue giornate divennero sempre più vuote: certi giorni nessun cliente chiamava, non c’erano i figli di cui occuparsi, abbandonò il volontariato. Gradualmente perse ogni stimolo ad occuparsi sia del lavoro che del prossimo e si chiuse in se stesso. E siamo arrivati al 2012 e Carlo, il ragazzo ottimista che era pieno di vita e di amici, adesso appare come un uomo cupo e solitario.
Poi arrivò Kevin… (segue)
Amanda
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